I migliori film di sempre sulle corse dei cavalli

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I migliori film di sempre sulle corse dei cavalli

 

C'è chi ama i film horror, chi i film romantici e chi invece predilige commedie, film di fantascienza o thriller mozzafiato.

 

Ma a prescindere dal genere, gli appassionati di cavalli difficilmente si lasciano scappare un film in cui il protagonista è una corsa. Che si tratti di una storia vera, di una fiction oppure di un film assurdo, se si parla di corse allora gli amanti dei cavalli non si perderanno lo spettacolo per nulla al mondo.

 

Ovviamente, negli ultimi anni abbiamo visto molti ottimi documentari, ma i migliori film sulle corse dei cavalli sono dei classici senza tempo, punti di riferimento del genere a prescindere dalla loro "età" e veri e propri cult per tutti gli appassionati dei siti scommesse ippica.

 

Anche se a volte la storia viene un po' romanzata, che importa? Il fine ultimo di una pellicola cinematografica è, per definizione, l'intrattenimento.

Corri, cavallo, corri (1983)

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Secondo la nostra modesta opinione, "Corri, cavallo, corri" (titolo originale "Phar Lap") è il più bel film di sempre sulle corse dei cavalli. A meno che non siate australiani o neozelandesi (dove è nato il destriero), probabilmente vi starete già chiedendo: chi era Phar Lap? Fu un'icona sportiva che sollevò lo spirito del pubblico australiano durante i primi anni della Grande Depressione.

 

Dopo aver fatto male nelle prime quattro corse della sua carriera, ne vinse 37 delle successive 47 (di cui 14 consecutive), conquistando una Melbourne Cup, due Cox Plates, un Australian Derby, un Victoria Derby e tre Craven Plates. Ma la storia di Phar Lap, che il film del 1983 narra brillantemente, va molto oltre il racconto di un cavallo qualunque diventato leggenda.

 

Le sottotrame della pellicola, tra minacce di morte e sparatorie, sono in realtà storie realmente accadute. Lo stesso vale per il legame straordinario creatosi tra il cavallo e il suo "strapper" (fantino in Nuova Zelanda e Australia), Tommy Woodcock, che sarebbe diventato uno degli allenatori più amati del Continente Oceanico e che ha pure un piccolo cameo nel film.

 

Questo film, incredibilmente vero, è avvincente ma tenero. Fa battere forte il cuore e, grazie ad alcune delle scene più toccanti e commoventi mai girate al cinema, tirerà fuori quel lato sentimentale di voi che forse non sapevate di avere.

 

Dicono che senza Rain Man non ci sarebbe mai stato Forrest Gump. Senza dubbio, senza un Phar Lap non avremmo mai avuto un "Seabiscuit" (2003) o un "Secretariat" (2010). Oltretutto, è più bello di entrambi i suoi "colleghi" più famosi ed è costato pure molto meno.

 

Una doverosa precisazione per chiunque non abbia mai visto "Corri, cavallo, corri". Ne esistono due versioni: una per il pubblico australiano, una per il resto del mondo. Le scene sono praticamente le stesse, ma la versione australiana è retrospettiva: se non conoscete la storia di Phar Lap, rischiate di rovinarvi parte della suspense.

 

Champions (1984)

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La storia di Bob Champion che sconfigge il cancro e vince il Grand National del 1981 su Aldaniti, sparito dalla circolazione a seguito di un grave infortunio che per oltre un anno ne aveva messo a rischio la carriera, è raccontata in un film da guardare assolutamente.

 

Accompagnato da una colonna sonora che ancora oggi viene associata al Grand National, il film offre uno sguardo sul vecchio ippodromo di Aintree, con quel suo pittoresco recinto dei vincitori e la sua tribuna fatiscente, che fa capolino nei titoil di testa.

 

Diciamo che John Hurt non fu una scelta particolarmente azzeccata, per il ruolo di attore protagonista, perché quando uscì il film nel 1984 era già un quarantaquattrenne dall'aspetto stanco; quando vinse il Grand National su Aldaniti, Bob Champion di anni ne aveva 32. Tuttavia Jan Francis diede il meglio di sé, mentre Edward Woodward prestò il volto a Josh Gifford (l'allenatore di Aldaniti) e lo fece magistralmente.

 

La trama scorre bene, e siccome tutti sappiamo che Aldaniti vinse il Grand National, non potete tacciarci di spoiler se vi diciamo che il film ha un lieto fine.

 

Ma la vera storia, quella commovente che viene descritta in maniera sublime, è la storia di Bob Champion capace di vincere la corsa più importante, quella contro il cancro, in un periodo in cui difficilmente le prognosi erano positive.

 

Una curiosità. Nei titoli del film noterete la presenza di Ladbrokes Entertainmente Ltd. L'azienda, guidata dal presidente Cyril Stein, era ferma sostenitrice del Grand National. Non solo, se non fosse stato per Stein, l'ippodromo di Aintree sarebbe diventato un complesso residenziale, prima che Red Rum (uno dei purosangue più famosi della storia) avesse avuto la possibilità di vincere il suo terzo National.

Seabiscuit (2003)

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Probabilmente il più famoso dei film in questa nostra lista, sebbene non il più bello. Realizzato nel 2003 con un budget colossale di 87 milioni di dollari, il film ha una fotografia eccellente (e ci mancherebbe, viste le risorse a disposizione), ma la storia è drammatizzata in maniera pesante (al contrario della versione del 1949 con Shirley Temple, molto romanzata). Probabilmente, solo un appassionato americano di corse dei cavalli può apprezzare a pieno "Seabiscuit".

 

Da sottolineare il ritratto del fantino George Woolfe di Gary Stevens (vincitore di nove Triple Crown): raramente si è visto uno sportivo recitare così bene e senza intoppi.

 

Una curiosità. L'australiano Billy Elliot, che era il fantino di Phar Lap nella sua ultima gara (ad Agua Caliente, in Messico), regalò la sella del cavallo proprio a George Woolf, come gesto di amicizia.

 

Woolf diventò uno dei più grandi fantini d'America, e utilizzò quella sella quando cavalcava Seabiscuit, un altro cavallo che, proprio come Phar Lap, è riuscito ad allietare i cuori di una nazione nel bel mezzo della Depressione. Purtroppo, Woolf fu ucciso all'ippodromo di Santa Anita nel 1946, in una delle rare occasioni in cui non stava usando la sella di Eliot.

 

Un anno da ricordare (2010)

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"Un anno da ricordare" (titolo originale "Secretariat") è un film del 2010 diretto da Randall Wallace e con protagonisti Diane Lane, John Malkovich e Margo Martindale. A dirla tutta, il vero protagonista è Secretariat, un purosangue inglese capace di dominare le corse all'inizio degli anni '70.

 

Ispirato a "Secretariat: The Making of a Champion" di William Nack, libro uscito nel 1975, il film racconta al storia del cavallo vincitore del Triple Crown nel 1973. Nonostante alcune inesattezze storiche, al botteghino il film fu un successo: costato 35 milioni di dollari, ne guadagnò 60. La pellicola è prodotta dalla Disney, con tutto quel che ne consegue: se siete dei puristi dell'ippica, non potrete che storcere il naso nelle fasi in cui vengono commentate le corse dei cavalli.

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